Le interruzioni dell’attaccamento sono pericolose…
come una cornea graffiata, le rotture delle relazioni generano sofferenza
T. Lewis, F. Amini, R. Lannon
In amore siamo tutti vulnerabili, questo va messo in conto.
Siamo più indifesi emotivamente con coloro che amiamo e qualche volta, inevitabilmente, ci si fa del male con parole o azioni poco sensibili.
Anche se questi eventi ci feriscono, il dolore può essere superficiale e passeggero.
Ma quasi tutti noi abbiamo almeno una buona sensibilità aggiuntiva, un punto sensibile sulla nostra pelle emotiva, che facilmente può essere stimolato e profondamente doloroso. Quando si tocca questo punto esso può “spargere sangue” su tutto il nostro rapporto. Perdiamo il nostro equilibrio emotivo e ci tuffiamo nei dialoghi demone.
Un punto sensibile è come un’ipersensibilità che si è formata nei momenti in cui, nelle relazioni passate e presenti, un bisogno di attaccamento è stato ripetutamente trascurato, ignorato o accantonato. Le persone possono avere numerosi punti sensibili, nonostante solitamente ce ne sia uno che spinge le coppie in un circolo negativo.
I punti sensibili non sono soltanto un promemoria delle nostre ferite passate, possono comparire all’improvviso nella nostra relazione attuale, anche felice, se ci sentiamo particolarmente deprivati e abbandonati. Possono comparire durante grandi cambiamenti o crisi, come avere un figlio, una malattia, la perdita del lavoro, cioè in tutti quei momenti in cui il nostro bisogno di ricevere supporto è particolarmente intenso ma non viene soddisfatto.
Il senso di sofferenza che la mancata riposta di vicinanza e conforto produce, graffia quel punto sensibile trasmettendosi anche alle questioni più piccole.
Non sempre si riesce a vedere quello che realmente sta accadendo, che il problema nasce dal fatto che quel punto debole è stato nuovamente toccato, e ci si ritrova così a discutere per ogni questione “non c’è un giorno che non litighiamo... non so perché ma alla fine succede sempre qualcosa che ci porta allo scontro... sembra andare bene e poi tutto si frantuma.”
Due segnali ci dicono quando il nostro punto sensibile o quello del partner sono stati colpiti:
- Un mutamento radicale, improvviso del tono emotivo della conversazione: tu e il tuo partner stavate giocando fino a un attimo prima ma ora uno di voi due è turbato, furibondo o al contrario distante e freddo...è come se il gioco fosse cambiato e nessuno te lo avesse detto. Alle volte basta un tono di voce diverso o una parola, per attivare un senso di deprivazione o inadeguatezza, ossia la percezione di un rifiuto o un giudizio.
- La reazione ad un’offesa percepita appare sproporzionata ed eccessiva “perdo le staffe, non ragiono più, mi fa imbestialire...in quel momento vorrei solo mandare tutto all’aria e fargliela pagare...”
Questi indicatori hanno a che fare con i bisogni e le paure legate all’attaccamento che improvvisamente entrano in azione generando emozioni intense e profonde che prendono sopravvento.
Per capire davvero i nostri punti sensibili abbiamo bisogno di guardare più da vicino le nostre emozioni più profonde che sono la chiave di questa sensibilità e di scomporle per poterle affrontare. Se non lo facciamo, trasformeremo la nostra risposta difensiva in rabbia o in un intorpidimento emotivo che invierà un messaggio totalmente sbagliato al nostro partner.
In generale in amore la condivisione anche delle emozioni negative, a condizione che non sfuggano di mano, è più utile dell’assenza di emozioni che di fatto fa aumentare il panico primordiale del partner.
Tuttavia in qualsiasi interazione, anche se si presta attenzione, non è possibile essere sempre sintonizzati. A volte i segnali non vengono colti e possono esserci momenti in cui la vulnerabilità dell’attaccamento è al centro della scena.
Per poter fermare i conflitti, quei dialoghi demone come li definisce S.Johnson, una delle più autorevoli psicoterapeute e studiose sulle nuove scienze delle relazioni, è necessario riconoscere i propri bisogni e come questi possono venir sollecitati nella relazione spingendo a reazioni spesso di distacco o attacco.
di Katia e Sara Santarelli
Bibliografia: STRINGIMI FORTE di S. Johnson
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