Che cosa dico a me stesso delle mie emozioni?
Come mi prendo cura di me?
Molti problemi emotivi si mantengono per le valutazioni che poniamo rispetto a questi: un giudizio di debolezza, di minaccia, di colpa o di inadeguatezza. Alcune persone si spaventano quando sentono certe emozioni, riducendo il tutto ad un “non voglio sentirmi così”.
Le cose che ci diciamo quando stiamo male possono aiutarci a stare meglio o possono peggiorare la situazione.
Mi dico, per esempio, che:
- non devo piangere
- non devo arrabbiarmi
- sono grande e devo smetterla di sentirmi così
- non voglio sentire queste emozioni
- sono debole
- non posso fare nulla per le mie emozioni
- non le supererò mai
- me le merito
Che cosa faccio con le mie emozioni?
- le sopprimo: le abbasso a tal punto da farle sparire, riducendo anche il comportamento che le esprime, come per esempio il pianto, cioè non le mostro. Ciò significa che temo le mie emozioni
- non faccio nulla o non abbastanza per regolare le mie emozioni: le lascio andare quindi come una diga in piena senza fare nulla o aspetto che qualcuno se ne occupi. Ciò significa che non posso fare nulla con le mie emozioni
- le controllo: faccio qualsiasi cosa, uso qualsiasi strategia per controllarle perché se non le controllo emergerà caos e sarò sovraccaricato.
Quello che ci diciamo e quello che facciamo con le nostre emozioni è il risultato di quello che abbiamo imparato!
È allora fermiamoci un attimo a chiederci, dove abbiamo imparato a parlarci e a reagire in questo modo e quali parole e gesti mi aiuterebbero a sentirmi meglio?
Ci sono tanti elementi che aiutano a regolare le nostre emozioni ma talvolta si è così impegnati e preoccupati a cercare soluzioni, tecniche, modi per non senitre quello che sentiamo da trascurare un dato importante. Quando ci troviamo di fronte a situazioni che ci attivano emotivamente rispondere alla domanda “che cosa sta succedendo dentro di me, da dove viene questa cosa” alle volte è molto più importante che cercare soluzioni, capire quali strumenti utilizzare per gestire quello che sta accadendo dentro di noi.
Se capiamo questo, che cosa fare sarà facile: abbiamo bisogno di una comprensione profonda di noi e di che cosa sta accedendo.
Se qualcuno a cui vogliamo molto bene si sentisse come ci sentiamo noi, gli parleremo in quel modo? Di quali parole probabilmente avrebbe bisogno per sentirsi meglio? Se posso essere di aiuto e di conforto a qualcun altro cosa mi impedisce di fare lo stesso con le mie emozioni e il mio malessere?
Possiamo allenare la nostra mente a utilizzare un approccio diverso, un nuovo modo di parlarci, migliore e utile, un linguaggio che sia più vicino a parole come queste:
- posso affrontare questa situazione
- faccio quello che posso
- va bene sentirsi così
- passerà
- posso imparare a prendermi cura di me
- merito di stare bene
E anche se all’inizio queste parole potranno risultare strane e poco familiari con costanza e pazienza entreranno a far parte del nostro funzionamento e impareremo così a prenderci cura di noi!
di Katia e Sara Santarelli
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