Spesso rimanete coinvolti in relazioni con persone che si mostrano fredde o pensate che le persone a voi vicine non vi capiscano?
Vi sentite sbagliati e che nessuno potrà veramente amarvi se vi conoscesse veramente?
Avete il timore che possa capitarvi qualcosa di brutto e che persino un lieve mal di testa, o una leggera tachicardia scateni in voi la paura di avere una malattia o di morire?
Vi accorgete che continuate ad essere infelici, insoddisfatti, irrealizzati nonostante gli altri vi dimostrino la loro approvazione?
Queste domande rappresentano dei temi “caldi” nella nostra vita e se avete risposto si a una o più di queste domande, la vostra trappola è attiva.
Che cos’è una trappola?
E’ un tema dominante nella nostra vita, è quel ronzio di sottofondo che sentiamo costantemente in maniera più o meno forte, qualcosa che ci accompagna nel corso della nostra esistenza.
La trappola si presenta come qualcosa di familiare, che conosciamo bene.
Quello che intimamente innesca può essere la sfiducia verso le persone, la sensazione di sentirsi inutili, falliti, sbagliati, difettati, o di sentire una profonda solitudine.
In psicologia, la trappola viene definita schema disfunzionale precoce.
Perché si forma una trappola?
Si forma all’inizio della nostra esistenza, nei primi anni di vita o nel periodo dell’adolescenza attraverso una serie di esperienze negative.
Esperienze con i nostri genitori, nonni, tate, amici, insegnanti.
Ad esempio si possono generare se siamo stati abbandonati dal nostro genitore, se ci sono state assenze emotive in famiglia, o se siamo stati criticati o confrontati per tanto tempo (es. “tuo fratello o il tuo amico è migliore di te”), se abbiamo fatto esperienza di emarginazione da parte della nostra famiglia o da parte dei nostri amici oppure se un nostro genitore è stato iper protettivo nei nostri confronti o se addirittura abbiamo subito degli abusi fisici, o anche emotivi.
Queste esperienze dolorose soprattutto se vissute nei primissimi anni di vita e reiterate nel tempo andranno a inficiare la nostra neurobiologia.
Da queste esperienze impareremo a dare significato al mondo che abbiamo di fronte, a noi stessi e agli altri.
In psicologia si dice che dall’interazione di esperienze infantili, positive o negative e del temperamento si andranno a costruire degli schemi che potranno essere funzionali o disfunzionali rispetto alla nostra esistenza.
Perché queste trappole finiscono per diventare parte di noi?
Queste trappole per quanto abbiano origini nel passato caratterizzeranno la nostra personalità del presente: la persona che siamo oggi ha memoria dei traumi del passato!
Proprio perché queste trappole provengono dai primi anni di vita hanno gettato radici profonde nella nostra mente rendendole “realtà effettive” per il nostro cervello.
Sabotare le trappole della nostra mente è un lavoro veramente difficile che richiede disponibilità ad accogliere la sofferenza e disciplina.
La Schema Therapy o “Terapia delle Trappole” nasce con l’intento mirato di riconoscere e modificare schemi di pensiero negativi senza ricorrere a farmaci o a terapie tradizionali a lungo termine.
di Katia e Sara Santarelli
Jeffrey E. Young, Janet S. Klosko,Reinventa la tua vita, Raffaello Cortina Editore.
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